Fisioterapisti e Preparatori sportivi

In questo articolo voglio sintetizzare e chiarire in breve le differenze del profilo professionale del fisioterapista (laurea sanitaria) con quella dei profili professionali di laureati in scienze motorie e personal trainer, dal punto di vista delle competenze, anche legali, nello svolgimento delle reciproche attività.

Il punto cruciale sul quale focalizzarsi è la differenza tra SOGGETTO SANO (cliente) e SOGGETTO CON PATOLOGIE (paziente). Infatti è proprio qui che la legge va a distinguere chiaramente le possibilità di lavorare o meno su di un soggetto. Per la legge italiana solo un professionista in possesso di laurea in area medico-sanitaria può lavorare su di un soggetto patologico, poiché per farlo sono necessarie competenze che richiedono studi specifici. Per quanto riguarda invece le persone sane chiunque può praticare attività di vario tipo su di loro.

Tutto questo è molto importante poiché ultimamente c’è troppa confusione a riguardo sia in chi lavora che in chi frequenta certi ambienti sportivi (palestre, centri, ecc) o legati al benessere (studi di medicina alternativa, osteopatia, ecc). SOLO UN FISIOTERAPISTA, o un altra figura LAUREATA e ABILITATA, può trattare patologie e chiunque altro lo faccia incorre in esercizio abusivo della professione (tra l’altro sanitaria!). Non dico questo con presunzione, ma è necessario essere molto chiari perché i danni che si possono procurare sono tantissimi e anche molto gravi (con poi le appropriate conseguenze legali, sia CIVILI che PENALI). Troppo spesso mi è capitato di assistere a questo. Attualmente molti miei colleghi fisioterapisti, nonché le principali associazioni e organizzazioni di fisioterapia, si stanno battendo strenuamente contro l’abusivismo.
E in questo senso invito anche voi lettori, come possibili utenti di un servizio fraudolento, a segnalare quando vi rendete conto di qualche irregolarità.
Ecco un post che spiega meglio la situazione e che può essere utile:

Abusivismo in Fisioterapia

Per quanto riguarda la figura del laureato in scienze motorie, o del personal trainer, si ha la possibilità di lavorare su soggetti sani e di allenare i clienti favorendo, nel modo migliore, il benessere. Credo molto in questo tipo di figure, e credo molto che, quando rispettano le proprie competenze, possano fare dei lavori grandiosi, regalando la migliore salute e forma possibile alle persone o creando atleti di alto livello.

Da come la vedo io, le figure sono strettamente complementari dal punto di vista motorio: il fisioterapista si occupa della persona portandola dalla patologia alla salute di base, mentre gli altri si occupano di accrescere questa salute e migliorare particolari prestazioni. Non ci dovrebbe essere conflitto! È chiaro poi che ci sono delle zone particolari in cui il lavoro viene a “sovrapporsi”: attività come la prevenzione ad esempio (ginnastica posturale, attività fisica preventiva, ecc) o il recupero post infortunio (terminata la fase in cui la persona ha la patologia vera e propria, nella quale può fare solo riabilitazione) e così via. Questi casi sono ‘terreno’ di entrambi.

Fisioterapisti e Personal Trainer - Competenze

Quello che mi sento di consigliare vivamente è di unire le competenze e COLLABORARE, anziché invadere i campi altrui. Tanto il personal trainer o un laureato in scienze motorie non è in grado di lavorare sul patologico come un fisioterapista non è in grado di allenare un soggetto sano e prepararlo alla performance.

Quello che trovo giusto è unire le forze, beneficiando TUTTI dei rispettivi ruoli: il fisioterapista tratta il paziente o il cliente infortunato, presentato magari dal personal trainer; il personal trainer porta alla forma migliore un cliente sano, senza assumersi rischi e lavorando in tutta sicurezza, magari presentato dal fisioterapista. Inoltre la collaborazione tra entrambi, magari anche con altre figure, offre al cliente/paziente la continuità di cui ha bisogno e la completa sicurezza.

Secondo me ogni buon allenatore deve avere un buon fisioterapista di riferimento, ce n’è sempre bisogno! Ma anche un buon terapista dovrebbe avere qualche allenatore di riferimento, se vuole che la persona si mantenga sana!
In questo modo ci guadagna il fisioterapista, l’allenatore ma anche le persone che si rivolgono a entrambi. Ci guadagnano tutti!

Inoltre, colgo l’occasione per invitare i Preparatori sportivi a non farsi ingannare dai vari corsi, spesso fraudolenti, sul mercato: diffidate da chi vi promette di potervi abilitare a lavorare con problematiche patologiche di qualsiasi tipo. Chi fa i corsi è tutelato dal fatto che si trova in una posizione ambigua e che, per legge, non vi rilascia un titolo nel quale vi abilita (chiaramente non può): ne consegue che qualsiasi uso facciate di quanto appreso è vostra responsabilità. Loro si tutelano dicendo di aver tenuto un corso “informativo” ma voi potreste incorrere in guai seri. In qualsiasi corso di buon livello, tra le prime cose che vengono insegnate c’è proprio il fare attenzione a non lavorare con persone non sane.

Infine, questo purtroppo mi è capitato di constatarlo anche con persone competenti, taluni clienti “furbetti” si presentano volutamente dal preparatore, già infortunati o con problemi in corso, per poi accusarlo e intascare i soldi delle assicurazioni. Tutto ciò è molto triste. Attualmente non c’è l’obbligo di far presentare il certificato di idoneità sportiva non agonistica, ma quando potete vi consiglio di tutelarvi.
Concludo augurando a tutti un ottimo lavoro e una buona cooperazione!

Dott. Lorenzo G.
(fisioterapista e personal trainer)

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