Corpo e Anima
Il corpo è materia che ha preso coscienza di se stessa. I corpi sono contenitori intelligenti sensibili al contenuto (anima, emozioni e pensieri) e all’ambiente esterno (mondo circostante).
Il corpo, contenitore, regola l’interno con l’esterno, assicurandosi che ci sia una situazione di equilibrio e stabilità. Il pilota, la nostra anima, controlla in continuazione il nostro contenitore. Come una macchina questo contenitore, per essere guidato, ci manda migliaia di messaggi da controllare (con spie come sintomi, segni, sensazioni, dolori, e tutto quello che il corpo ci può fare sentire). Purtroppo spesso siamo più attenti a controllare la macchina che a vedere dove si sta andando. Ma la cosa grandiosa sta nel fatto che la macchina è fatta su misura per il contenuto e per il viaggio specifico che si deve compiere. Ciò significa, in parole povere, che quello che c’è nel corpo è quello che c’è fuori concorrono esattamente per portarci dove dobbiamo andare. Abbiamo una macchina che è tarata sul compito da svolgere e predisposta esattamente per esso. In quest’ottica la malattia, che può venire da dentro o da fuori, o il malessere sono esattamente il segno che questa macchina sta funzionando in modo non aderente a ciò che deve compiere. In questo modo, ascoltando la macchina stessa e i suoi messaggi, si può riprendere il giusto funzionamento semplicemente ascoltando i suoi suggerimenti. Quando la macchina ha esaurito il suo compito, o semplicemente non è più in grado di svolgerlo, cioè quando il contenitore non può più contenere e separare il contenuto dal resto, semplicemente si muore. Cioè il contenuto torna a fare parte dell’insieme da cui proveniva prima di entrare nel corpo. Tale contenuto non ha bisogno di contenitori specifici per esistere poiché ad altri livelli più sottili, come energetici o astrali, è libero di vagare liberamente senza confini specifici come unità specifica (anima individuale) o fondendosi con l’Universo. Chi fa viaggi astrali, ha avuto esperienze premorte o esce dal corpo, lo sa, dovrebbe aver compreso tutto questo. Il contenitore fisico, sia esso un corpo umano, un oggetto o qualsiasi altra cosa (come un animale o una stella) è solo ciò che serve per una fase di passaggio specifica in questa dimensione. Ma noi siamo altro. Perciò dobbiamo trattare con cura questo strumento, occupandoci al meglio del suo funzionamento, senza però identificarci troppo con esso.
“Noi non siamo esseri mortali che fanno esperienza dell’immortalità, ma esseri immortali che fanno esperienza di mortalità” (B. Weiss).
Ciò che conta è ciò che siamo venuti a fare in questa dimensione, il compito per cui ci siamo incarnati. I nostri corpi sono solo degli abiti che cambiamo quando quando non ne abbiamo più bisogno. Quello che conta realmente è il COMPITO che siamo venuti a svolgere. Ciò è estremamente personale. E tutto ciò che ci è dato riportare fuori dal corpo, oltre a ciò che vi era prima di entrarci la prima volta, è L’ESPERIENZA E LE RELAZIONI ACQUISITE. Solo queste due cose, sino ad ora, ho avuto modo di verificare che porteremo con noi dopo la nostra dipartita. Sono felice poiché i dati personali delle mie esperienze sono in accordo con quelli di molte altre religioni e filosofie orientali, nonché di studiosi del mio campo. Resto comunque attivo alla ricerca di qualcosa che possa arricchire ulteriormente la scoperta della realtà e del mondo in cui siamo immersi e che costituiamo così intimamente. Sta di fatto che il nostro compito personale, che coincide con quello universale, è ciò che ci spinge in questa vita. Tutto questo può essere implicito o esplicito, ma così è. E l’esperienza fatta e le relazioni sono fondamentali per la nostra crescita ed evoluzioni a tutti i livelli. Puntiamo su questo.
Non ci sarà morte alcuna. Ιl mio corpo scomparirà, il tuo corpo scomparirà, ma questo non farà una gran differenza. Se la scomparsa del corpo creasse una pur minima differenza, dimostrerebbe soltanto che tra noi non è accaduto l’amore.
(Osho)
Si dovrebbe accogliere la morte con gioia, è uno dei più grandi eventi della vita. Nella vita, esistono solo tre grandi eventi: la nascita, l’amore e la morte. La nascita, per tutti voi, è già accaduta: non potete farci più nulla.
L’amore è una cosa del tutto eccezionale, accade solo a pochissime persone, e non lo si può prevedere affatto.
Ma la morte, accade a tutti quanti: non la si può evitare. È la sola certezza che abbiamo; quindi, accettala, gioiscine, celebrala, godila nella sua pienezza.
La morte è semplice svanire nella fonte. La morte è andare nel regno di ciò che non è manifesto: è addormentarsi in Dio.
Di nuovo tornerai a fiorire. Di nuovo rivedrai il sole e la luna, e di nuovo e ancora, fino a quando non diventi un Buddha, fino a quando non riuscirai a morire in piena coscienza; fino a quando non sarai in grado di rilassarti in Dio consciamente, con consapevolezza.
(Osho)
Dott. Lorenzo Gay